La lettura di un brano de "I quattro amori" di C. S. Lewis (lo stesso autore di "Le lettere di Berlicche") ci conduce ad affrontare il vero significato di autorità.

Il brano, una pagina circa, inizia e termina così:

"Penso ad una certa signora Fidget, che morì alcuni mesi or sono. È sorprendente vedere come la sua famiglia da allora si sia rianimata. L'espressione tesa è scomparsa dal volto di suo marito; a volte lo si vede persino sorridere. Il figlio più piccolo, che consideravo una creatura scontrosa e malevola, sta ora rivelando doti di umanità. Il maggiore, che non era mai in casa, se non nei momenti che passava a letto, ora è quasi sempre là, e si è rimesso a sistemare il giardino. La figlia, considerata da tutti "di salute cagionevole" (anche se non ero mai riuscito a capire di che male soffrisse) ora prende lezioni di equitazione - il che un tempo sarebbe stato impensabile - va a ballare tutte le sere, e gioca quanto vuole a tennis. Persino il cane, che non poteva uscire se non condotto a guinzaglio, ora è un ben noto membro del Club del Lampione della strada in cui abitano.
[...].
Il vicario dice che ora la signora Fidget riposa in pace; speriamo che sia davvero così; quello che è certo, è che ora la sua famiglia ha finalmente trovato la pace."

Senza riferire il puntuale e gustoso resoconto dei modi di fare e di essere della signora Fidget, possiamo chiederci dagli effetti del suo decesso sulla famiglia se vivesse correttamente la autorità in famiglia. La risposta unanime è stata un no deciso.

Cos'è allora l'AUTORITÀ in famiglia? È la forza, il diritto-dovere che i genitori esercitano (a prescindere dalle loro qualità personali) per sostenere e far crescere ogni figlio in libertà cioè in autonomia e responsabilità.

Proseguendo su questa linea abbiamo anche definito:

• AUTORITÀ-PRESTIGIO, o autorevolezza, è l'autorità-esempio che nasce dal modo di essere (ottimismo e fiducia; atteggiamento positivo e propositivo sul lavoro; lealtà e fidatezza nei rapporti con gli altri) e dal modo di agire (corretto esercizio dell'autorità con un prudente "dar da fare, lasciar fare, far fare"). Ottiene obbedienza senza imporla.
• AUTORITÀ-SERVIZIO, atteggiamento che è frutto della lotta interiore per vivere l'autorità con rettitudine di intenzione, amore-donazione finalizzato al bene dei figli che evita l'autoritarismo (vedi -). Da qui si arriva anche a comprendere come un corretto esercizio dell'autorità sia educativo anche per chi la esercita, e richieda una amorevole tensione al migliorarsi.
• AUTORITARISMO: autorità esercitata patologicamente sull'altro come volontà di dominio. Il "far compiere" è fine a se stesso e non alla crescita in libertà della persona. Se troverete e leggerete l'intero brano citato, scoprirete che la signora Fidget viveva questa deviazione dell'autorità.
• PERMISSIVISMO: conseguenza di imprudente rinuncia/rifiuto dell'esercizio dell'autorità: non si riflette, non ci si informa, non si decide, non si comunica chiaramente la decisione, non si fa compiere quanto deciso e pertanto si priva la persona degli strumenti per crescere in libertà.

L'attuale diffusa sfiducia nell'autorità è frutto di una manipolazione semantica che la riduce a bieco autoritarismo. Nel frattempo si diffonde la paura di cadere in questa perversione e si cade in quell'altra, altrettanto nefasta, del permissivismo. Nell'un caso e nell'altro si privano i figli del grande aiuto dell'educazione.

Dalla discussione è anche emersa il corollario che anche i coniugi esercitano reciprocamente l'autorità e si aiutano a crescere con lo sforzo costante innanzitutto di migliorare sé stessi cogliendo i punti di vista del coniuge.