Famiglia Insieme
appunti da un
incontro in preparazione al
Camposcuola per Famiglie 2000

Ultime modifiche:
30.04.2000


COMUNICAZIONE, VICINANZA, INTIMITÀ, SESSUALITÀ

Questi quattro termini sono in rapporto l'uno con l'altro, e insieme formano l'amore presente in un rapporto di coppia.

Non è importante definire l'amore intellettualmente: è più utile che all'interno della coppia ci sia un terreno concordato e condiviso su che cosa sia l'amore, e che si realizzi nella quotidianità.

L'amore è vero se il piacere, la gioia e la felicità sono sostanzialmente vissuti da entrambi senza per questo essere perfezionisti.

Ciò che non è accettabile è la sensazione costante di disagio, lotta, noia, vuoto, insoddisfazione.

Tutti gli esseri umani meritano l'amore, per il semplice motivo che sono vivi: veniamo da un gesto di amore e siamo destinati all'amore nelle sue varie modalità.

Tutti meritiamo l'amore, ma dobbiamo essere disponibili ad accoglierlo e a darlo. Spesso a creare problema sono le nostre difese che talvolta ci rendono impermeabili sia alla recezione dell'amore sia nel saperlo donare.

Il nemico è dentro di noi, mentre l'amore è presente dentro e fuori di noi in abbondanza, basta aprirsi, è gratuito, non costa nulla.

Non dimentichiamo che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio, e Dio è Amore.

 

COMUNICAZIONE

L'amore non ha altro fine che se stesso: non bisogna fare chissà che cosa, spesso basta lasciarsi andare, dire e fare ciò che si sente con tenerezza e dolcezza. "Ti amo" è a livello profondo un sentimento, poi una serie di azioni che rendono reale il sentimento. L'eccesso di razionalità, che la nostra società, induce diventa una difesa enorme, perché impedisce l'espressione delle emozioni e dei sentimenti.

Quando le parole sono dette con sentimento, non sono solo udite, sono viste e toccate, entrano nel mondo interno. Esprimere i sentimenti significa circondare emotivamente il partner in modo tale che si permetta, anzi addirittura si imponga di essere se stesso. Così come è, non come vorrei che fosse, le aspettative possono essere pericolose.

L'amore scioglie i ruoli e illumina la persona. Le maschere che ci siamo costruite vanno gettate via per trovarci l'uno di fronte all'altro serenamente, realmente e meravigliosamente.

La conferma dell'essere amati risiede nel vissuto e nell'esperienza di essere se stessi e questo ognuno lo può sapere semplicemente nell'ascoltare se stesso.

Quando si è se stessi, si ama, perché è così naturale, piacevole, gratificante. Si desidera anche appartenere, reciprocamente, all'altro.

È la fondamentale esperienza di "essere parte di" e del fatto che mi è toccato il privilegio di amare ciò di cui sono una parte significativa.

La semplicità-umiltà genera l'amore, mentre l'orgoglio presuntuoso è pericoloso.

 

VICINANZA E INTIMITÀ

Dentro ogni persona c'è l'intimo, cioè il nocciolo, la parte più profonda della personalità. Ne fanno parte i nostri più profondi sentimenti, le nostre motivazioni, i nostri più radicati valori e ideali. L'intimo è la nostra modalità di stimare e valorizzare noi stessi, il sentimento che abbiamo di noi stessi, di chi e come stiamo e dell'importanza che ha il nostro essere in rapporto col partner e con altri.

L'intimità è un'esperienza necessaria allo sviluppo dell'autostima: sentire dal genitore e poi dal partner che si è amati per quello che si è e non per quello che si dovrebbe essere, è basilare.

L'intimità si realizza in rapporto all'altro: prima coi genitori, poi col partner. La vicinanza non è intimità.

La vicinanza è legata ai ruoli, l'intimità è più legata alle persone.

Nella vicinanza si è più attenti a quello che l'altro dice o fa. Nell'intimità, invece, si è consapevoli di sé (e si esprime il proprio sentimento) mentre si è consapevoli del partner. La sana vicinanza assomiglia ad una danza: entrambi i partner hanno sinceramente cura l'uno dell'altro, e così si realizza il completamento. Ma la danza continuerà a essere meravigliosa a condizione che sia presente l'altra dimensione dell'amore: l'intimità.

Capire questa sfumatura, esserne coscienti cambia la vita di coppia e non solo. Quanto più vicini si è al partner, tanto più intimi si può essere, anche se, a volte, è proprio la vicinanza a rendere impossibile l'intimità.

La vicinanza e l'intimità in stato di equilibrio dinamico formano l'amore gioioso.

Una vicinanza sana permette la rinuncia a parti di sé per approfondire la propria coscienza del partner. Questo non è un perdere ma un ampliare la propria esperienza all'interno della coppia.

L'intimità trasforma, cambia i rapporti (è creativa); la vicinanza conferma, sostiene, rende ripetitivo il rapporto (dà costanza e continuità).

Quando sono nell'intimità conosco profondamente me stesso alla tua presenza; quando sono nella vicinanza conosco il partner.

L'intimità è una esperienza intensa: è straordinaria.

Di solito conosco me stesso nel mio spazio privato personale, nelle mie fantasie, nei miei sogni ad occhi aperti, nella solitudine, nel silenzio. Ma sentire e conoscere profondamente me stesso in presenza del partner è qualcosa di gioioso, tenero, illuminante, vitalizzante, energetico, e soprattutto liberatorio. Posso essere veramente quello che sono liberamente, autenticamente e completamente in presenza del partner, ed è una delle poche libertà che abbiamo come persone. Sono libero e lo può essere anche il partner: le due libertà viaggiano di pari passo.

Ecco perché desideriamo ardentemente l'intimità che resta pur sempre molto fragile. Un po' più difficile è capire come mai l'abbiamo raramente e basti così poco per rompere l'incantesimo.


SESSUALITÀ

Migliorando la comunicazione, creando una vicinanza sana, realizzando una vera intimità, le premesse per attuare una soddisfacente sessualità ci sono tutte.

Anche se la tecnica sessuale ha una sua importanza, la qualità del rapporto sessuale è più in relazione al sentimento.

Nella sessualità c'è un altro elemento importante: la capacità di giocare.

In genere c'è troppa serietà nel rapporto sessuale, occorre imparare a giocare, regredire, fare battute, scherzare. Occorre un umorismo autentico, non la recita. Bisogna permettersi di regredire all'infanzia.

Giocare è diventato difficile, perché viviamo in una società economica che ha messo al centro di tutto il lavoro. La realtà economica tende ad emarginare il gioco, il sentimento, il lasciarsi andare perché non rendono.

Spesso nel rapporto di coppia il gioco è poco attuato, perché si ha paura di essere giudicati. Ci vuole fiducia in sé e nel partner per giocare, per mostrare quello che siamo. In realtà il grado di giocosità raggiunto in un rapporto è l'indice di quanto esso sia maturo, poiché mostra quanto si è accettati, quanto lasci liberi i partner di esprimersi senza paura.

Non possiamo giocare se l'altro ci giudica, se dobbiamo stare all'erta. Eppure il gioco molto seducente, perché abbassa le difese e cresce l'intimità.

Spesso interferiti dal lavoro, né gli uomini, né le donne hanno voglia di giocare. Molte coppie hanno problemi nei rapporti coniugali, ma non li risolvono appunto per eccesso di serietà o perché non riescono a togliersi la "maschera".

Quando si gioca si entra in una dimensione in cui c'è solo il gioco e le sensazioni, come quando si era bambini: si perdeva la nozione del tempo e si era dentro l'esperienza, non staccati o fuori. Questo senso di unità è importante anche nella sessualità. Purtroppo viviamo una vita che divide:

il lavoro dal gioco,

il dovere dal piacere,

l'affetto dall'erotismo.

Per vivere una sana sessualità bisogna eliminare divisioni e controllo.

don Angelo Treccani


Torna all'inizio della pagina

Torna alla pagina precedente

Pagina pubblicata il 29 aprile 2000