Famiglia Insieme
|
Campo-Scuola per Famiglie in un rifugio.
Ma non per nascondersi.
Dopo il primo giorno di lavoro in piccoli gruppi ci siamo detti: chi ce l'ha fatto fare? Non abbiamo tutta questa voglia di rimetterci in discussione.
Volevamo riprendere il filo del discorso lasciato interrotto la scorsa estate. Non succede così fra amici? E volevamo scoprire come sono continuate le tante storie di cui eravamo stati resi partecipi e silenziosi testimoni, dire i nostri progressi, le piccole o grandi battaglie combattute, i ripiegamenti, le controffensive...
Stare qui vuol dire per noi specchiarci in quelle storie, in quei racconti che vengono da dentro con sofferenza, talvolta portano lacrime e terminano quasi sempre con un sospiro di sollievo e con un sorriso. Ma non finiscono qui, anzi questo è solo l'inizio: dalla consapevolezza nasce l'azione.
Essere coniugi vuol dire riscoprire se stessi e scoprirci all'altro, scoprire le ferite e lasciarsi aiutare a curarle con semplicità.
Già! Con "semplicità", senza nasconderci in mille pieghe dell'animo, senza maschere, senza finzioni.
Scoprire che possiamo ancora e sempre crescere insieme e aiutarci reciprocamente.
Aiutandoci possiamo gettare solide e profonde basi per una famiglia che sia davvero comunità di vita e d'amore.
Avere il coraggio di volerci bene sempre di più.
Desiderare che la felicità dei nostri figli sia più grande della nostra.
Renderci conto che così facendo la nostra famiglia diventa punto di riferimento per altre famiglie... e che diventa un'esigenza aprirci agli altri per dire che davvero si può essere felici: ecco, qui è possibile fermarsi un poco e riprendere il cammino con gioia e desiderio di emulazione. Non ardeva di gioia il nostro cuore...?
Si, in un rifugio, ma per uscire allo scoperto, per scalare vette, non per nasconderci.
Torniamo a casa ritemprati da queste montagne con la voglia di mettere in pratica i suggerimenti che don Angelo ci ha dato nella S. Messa di fine campo: trovare il tempo di fermarsi, di essere felici insieme, "logorare le poltrone"; "guardare in positivo" perché i salici piangenti non hanno mai avuto fortuna; "perdonare" perché è un segno di grande forza e di grinta; "lottare contro la monotonia" perché dare tutto per scontato è logorante; ed infine "mantenersi belli" perché
... un po' di dolcezza, di tenerezza, di entusiasmo, un sorriso fanno superare ogni altra cura di bellezza.Forse è proprio per sentire nostro tutto questo che è valsa la pena venire a questo campo.
Simona e Vincenzo