FIDANZATI, a voi la valorizzazione della ... Dignità del dono dignità del corpo
di Carlo Caffarra
A quali insidie oggi la dignità della vostra persona e del vostro amore è soprattutto esposta? a due, mi sembra, soprattutto.
La prima è quella di negare quel desiderio di definitività che è insito in ogni vero amore, trasformando e degradando poco a poco il vostro fidanzamento in libera convivenza, anziché elevarlo nella perfezione del matrimonio. Vi prego di prestarmi attenzione. La «libera convivenza» il vivere cioè come sposi nella stessa dimora senza decidere però di esserlo, dà origine ad un rapporto fra uomo e donna nel quale la contraddizione oggettiva fra il non-essere sposi ed il vivere come sposi rende ambiguo ogni gesto. L’esclusione del dono definitivo trasforma la relazione nella concessione fatta all’altro dell’uso di se stesso; l’uno però resta estraneo all’altro. Viene dilapidata la dignità del dono.
La seconda insidia è di negare la bontà e la bellezza della castità prematrimoniale. Un fidanzamento non casto rischia di separare il corpo del fidanzato/a dalla sua persona. È attraverso la castità infatti che la dimensione fisica ed erotica dell’amore fra i fidanzati viene integrata, non negata, nella capacità di compiere quel dono definitivo di sé che istituisce il matrimonio. Senza castità viene dilapidata la dignità del corpo.
dall'intervento dell'Arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra al pellegrinaggio con i Fidanzati alla Madonna di S.Luca del 21.03.2004
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