Una reazione negativa o inesatta consiste nell'affermare: «Tu non hai il diritto di provare i tuoi sentimenti» e cancellare la disponibilità a rischiare. Quando un marito dice a sua moglie che lei non dovrebbe sentirsi sola anche se lui non riesce a comunicare a livello dei sentimenti, o la moglie dice al marito che lui non dovrebbe sentirsi spaventato o inadeguato sul lavoro, i coniugi non sono disponibili a consentire all'altro di essere se stesso. Quando un coniuge corre un rischio ed è sminuito o non riceve alcuna risposta, si forma un ulteriore strato protettivo intorno ai sentimenti.
Anche quando sminuiamo l'importanza dei sentimenti del coniuge con ragioni che sorgono dal cuore, neghiamo all'altro il diritto ai sentimenti. Ciò impedisce all'altro di comprendere meglio se stesso. Per esempio, una moglie potrebbe sminuire il timore o il senso di inadeguatezza che il marito prova nei confronti del lavoro perché vede il suo coniuge come la per- sona competente che è e perché spera che, se lei minimizza i sentimenti di fui, suo marito cesserà di albergarli.
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In un rapporto sano, i coniugi riescono a correre il rischio i di condividere i sentimenti; se uno si esprime, l'altro non sminuisce quei sentimenti, ma dà una risposta, ad esempio affermando: «So che cosa provi, perché a volte anch'io mi sento così», Invece di sminuire i sentimenti dell'altro, condividono i propri rassicurando e sostenendo.
Gerald Foley dal libro «Il coraggio di amare - ... quando il matrimonio fa soffrire» delle edizioni Elledici
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