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La relazione finale della Settimana estiva di formazione dei responsabili diocesani di pastorale familiare (Acireale -CT, 21-25 giugno 2003) "Nodi problematici e nuove priorità a dieci anni dal Direttorio di Pastorale Familiare" di d. Sergio Nicolli.

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Famiglia, cammino da accompagnare con fiducia
Chiuso ieri il convegno Cei di Acireale
Nicolli: percorsi più attenti alle persone

dall'inviato ad Acireale Luciano Moia


Il sorriso della famiglia sul futuro della Chiesa. È un ampio arcobaleno di speranza quello disegnato dagli oltre 600 delegati della pastorale familiare, protagonisti del convegno nazionale Cei "In ascolto del presente per progettare il futuro", che si è chiuso ieri ad Acireale. A dieci anni dalla pubblicazione del Direttorio di pastorale familiare, come hanno riconosciuto tutti gli esperti intervenuti, il cammino compiuto è stato tanto rilevante da poter essere definito "provvidenziale". Eppure, proprio come la famiglia, anche la pastorale che si dedica alla sua crescita umana e cristiana, è destinata a non scorgere mai il traguardo. [...]

«Dalla lettura fatta in questi giorni siamo stupiti di quanto è stato realizzato, ma allo stesso tempo - ha osservato ieri, chiudendo i lavori, don Sergio Nicolli, direttore dell'Ufficio Cei per la famiglia - c'è ancora un po' di insoddisfazione per le zone d'ombra che rimangono. Forse è giunto il momento di alzare il livello dei nostri obiettivi, pur senza cadere in una pastorale d'élite». A parere di don Nicolli la pastorale familiare deve accostarsi alle persone «con fiducia e senza pregiudizi». Anzi, occorre credere davvero in ogni persona e in ogni famiglia perché là dove «è presente un pizzico d'amore è già vivo il mistero di Dio». E lo stesso atteggiamento dovrà essere fatto proprio dagli operatori di pastorale, che dovranno essere in grado «di fare proposte forti, ma con grande rispetto dei tempi delle famiglie».

Nelle sue conclusioni il sociologo Francesco Belletti, direttore del Cisf ha parlato di "confini variabili" della pastorale familiare. Un'attività cioè indirizzata ad agire "per" e "con" le famiglie, ma comunque costruita sul campo, giorno dopo giorno, dalle famiglie stesse: più che preoccuparsi di allungare i tempi di formazione e di preparazione, più che programmare corsi e iniziative, non sarebbe meglio accompagnare, ascoltare, dare voce alle famiglie stesse, nella convinzione che «la centralità della famiglia non coincide con la centralità della pastorale familiare?». Come trascurare in questa riflessione due temi come il lavoro e la scuola che rappresentano una fetta rilevante della vita familiare?

Si tratta insomma di inventare uno stile nuovo, meno clericale e ingessato, [...] Quattro le priorità:
  • preparazione dei fidanzati,
  • formazione permanente della famiglia,
  • cammini di spiritualità per la coppia e
  • accompagnamento di separati e divorziati.
Amplissima la riflessione portata a termine sui corsi di preparazione al matrimonio: occorre evitare che i corsi si trasformino in «girandole di conferenze e di relatori». [...]



Luciano Moia
Leggi l'articolo completo «Famiglia, cammino da accompagnare con fiducia» (Giovedi 26 giugno 2003) nel sito di Avvenire