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Incontro con Elsa Belotti

Giobbe e le nostre sofferenze

Perché Giobbe?

  • Perché Giobbe è il simbolo di ciascuno di noi. Si trova di fronte ad alcune domande fondamentali della vita soprattutto [sulla?] sofferenza.
  • Perché Giobbe è come dovrebbe essere ciascuno di noi. Alla fine, quando arriva anche Lui, e soprattutto perché ce ne indica la strada.

Il Libro di Giobbe inizia in una maniera un po' ironica. E anche nel Vangelo ci sono alcuni passi un po' ironici.
Satana arriva da un viaggio intorno alla Terra, si presenta a Dio e dice: "Vengo da un lungo viaggio sulla terra", e Dio dice: "Hai visto il mio amico Giobbe come è buono?".
E Satana ribatte: "Si, è buono perché tu lo hai benedetto in tutto: prova a toccarlo un po'!".
E allora incominciano le disgrazie di Giobbe. […]


1. QUALI SOFFERENZE?

Quindi siamo tutti Giobbe, perché di sofferenze ne abbiamo tutti ed in una preghiera un po' dimenticata – che è la Salve Regina – si dice proprio "… in questa valle di lacrime …”, non perché la vita sia una valle di lacrime, è anche una valle di lacrime, nel senso che ce n’è un po' per tutti - chi prima, chi dopo; chi più, chi meno -, però tutti abbiamo una nostra sofferenza. Però chi non ce l’ha … non dico debba aspettarsela, ma la vita un po' ci provoca tutti e ci prova tutti.

Per cui faccio un elenco molto incompleto di alcune sofferenze che abbiamo sotto gli occhi tutti, anche per fare una panoramica, non soltanto su noi stessi, ma su tutta l’umanità.
  • Pensiamo, per esempio, alle sofferenze di tutte le guerre, non solo quelle attuali e quelle passate, ma purtroppo anche quelle del futuro – perché l’uomo è sempre stolto a riguardo;

  • ai bambini che muoiono di fame;

  • alle persone torturate in tanti modi;

  • pensiamo agli omicidi che si commettono;

  • alla povertà che c’è in tutto il mondo, povertà a tutti i livelli;

  • se pensiamo ai bambini che sono non amati, abbandonati, ai bambini di genitori separati, ai bambini che hanno subito violenza, ai bambini orfani.

  • Se pensiamo ai giovani… Quanta sofferenza nella gioventù – poi noi ce la dimentichiamo perché diventiamo grandi ed aggiustiamo un po' tutto il passato – però sicuramente l’adolescenza e la giovinezza è un epoca in cui si soffre molto per la solitudine, anche per i giovani che hanno problemi che non riescono a superare, non però solo ai giovani drogati ma anche ai giovani che sono soli, che si sentono magari inferiori agli altri, che non riescono a trovare un lavoro, o che non riescono a trovare una ragazza, o che sono depressi, o che hanno problemi di vario genere. Pensiamo anche ai giovani che sono militari e che comunque, in qualche modo devono affrontare la crescita o la vita in maniera più matura e fanno fatica.

  • Pensiamo a tutti i figli di genitori che li hanno sacrificati sul loro altare di genitori […]ma anche di tutte le sofferenze che involontariamente noi genitori diamo ai nostri figli, e noi – come figli – abbiamo ricevuto a nostra volta.

  • Pensiamo ai figli handicappati ed ai genitori che hanno bambini con difficoltà.

  • E poi parliamo di noi, delle coppie e di tutte le sofferenze che ci sono in una coppia. Sofferenze normali della crescita di una coppia. Ci sono alcuni che hanno sofferenze più gravose:
  • Pensiamo alle persone che sono state tradite nella coppia in vario modo. Non dico "tradite” perché c’è stato un rivale o una rivale ma tradite per delusione, per difficoltà di comunicazione o perché coppia non riesce più a volersi bene come prima.

  • Ai coniugi che sono trascurati o ai coniugi abbandonati, ai coniugi separati.

  • Anche ai coniugi che iniziano un altro cammino con un'altra persona, ma che comunque devono affrontare una loro sofferenza e una loro difficoltà.

  • Pensiamo a tutte le persone malate fuori e dentro gli ospedali, le persone che stanno aspettando la morte… Ce n’è per tutti anche lì.

  • Pensiamo soprattutto alle persone single che non hanno la fortuna di essere in coppia come noi.

  • E anche alle persone depresse e disperate (ce ne sono tante).

  • Vorrei anche pensare alle sofferenze di un prete, non perché un prete sia provato in maniera particolare; certamente ha tutte le sofferenze di solitudine che hanno i preti, consacrati, suore … e tutte le difficoltà di comunicazione di coloro che vivono in comunità per esempio […] tutte le incomprensioni del ministero del prete in una parrocchia.

  • E poi pensiamo a tutte le categorie di persone e al loro lavoro: tutti i tipi di lavoro che sono in questo mondo, e sono infiniti.

Questo elenco è incompleto che comunque ci aiuta a fare una panoramica anche sui fratelli e non solo su di noi.


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Pagina pubblicata il 27 agosto 2002