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Ultime modifiche:
28.08.2001

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"Pagine (da) Leggere"

Un gabbiano che sta per spiccare il volo.
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"... Ecco il primo. Nell'innamoramento c'è lo stato nascente, la rinascita ... Il secondo segno inconfondibile è l'esperienza del sacro. "



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l'autore
Francesco Alberoni è studioso dei movimenti collettivi e dei sentimenti umani. I suoi libri sono tradotti in molte lingue e letti in tutto il mondo. Insegna Sociologia all'Università IULM di Milano e collabora al «Corriere della Sera» nel cui sito tiene una rubrica di approfondimento
anche sul «Il vero innamoramento».

in questo sito
vedi anche:

Pubblico & Privato
Due sintomi ci fanno riconoscere sempre il vero amore
di FRANCESCO ALBERONI




L'estate è l'occasione di avventure erotiche e di amori. Molti perciò mi hanno chiesto: ma come posso sapere se quello che provo non è una infatuazione, una cotta, ma un vero profondo innamoramento? Posso dare due criteri. Ecco il primo. Nell'innamoramento c'è lo stato nascente, la rinascita. In esso riesaminiamo e giudichiamo il nostro passato. Respingiamo ciò che consideriamo errato, alla ricerca delle parti inespresse di noi stessi, dei nostri più autentici desideri, di ciò che abbiamo trascurato, rimosso, negato, tradito. E questa ricerca la facciamo in spirito di verità. Non vogliamo e non possiamo mentirci.

Lo stato nascente dell'innamoramento non è mai stato studiato dagli psicologi. Perciò nessuno ne ha messo in evidenza le implicanze morali: il profondo bisogno di verità, di sincerità, di pulizia interiore che si mette in moto. Se ne sono accorti gli artisti. Se avete tempo, provate a rileggere «La Califfa». di Alberto Bevilacqua. E' la storia di un uomo diventato ricco e potente con mille imbrogli che si innamora. Innamorandosi capisce di avere tradito i suoi valori, i suoi amici.

Vede per la prima volta la gente che lo circonda cosi com'è: parassiti, ipocriti, ruffiani, lestofanti. Si accorge di essere sprofondato in una vita falsa, inautentica. E la rifiuta. C'è un punto in cui Bevilacqua scrive: "Sì, egli era veramente rinato, gli errori erano rimasti lungo la strada... E cominciò a capire che non fuggiva solo un agguato di lampadine e di telefoni, ma gli pareva di alzarsi nella gran luce, già giudicato, già leggero, già libero». Questa esperienza di ricominciamento vitale e morale è un segno inconfondibile dell'amore vero.

Il secondo segno inconfondibile è l'esperienza del sacro. Nello stato nascente dell'innamoramento gli atti più comuni della vita quotidiana, in quanto sono in relazione con la persona amata diventano sacri. Ma non solo fare all'amore, anche cose semplici come mangiare insieme al ristorante, oppure osservare lo stesso paesaggio, perfino aspettare che lui o lei arrivi con il treno. Il gesto, in questo caso, perde il suo carattere ordinario, profano, diventa straordinario, una sorta di miracolo davanti al quale resti con il fiato sospeso, meravigliato e riconoscente. Assume cioè il carattere di un «sacramento» permeato, impregnato di divinità.

E l'atto sessuale, la sua preparazione, l'avvicinarsi, scoprire il corpo della persona amata e poi accingersi a penetrare o a essere penetrati, tutto questo è realmente un rito, una consacrazione, perché il corpo di chi ami è sacro. Anche il desiderio più intenso è impregnato di riverenza, deferenza, ammirazione, brivido, venerazione.

E ogni cosa si trasfigura: i volti ci appaiono belli, gli uomini gentili, le case, la natura stupenda. Sentiamo il mondo pervaso da una forza positiva, animato dal soffio dell'assoluto. Amando ci immettiamo nel grande respiro dell'universo, diventiamo parte del suo moto e della sua armonia. Questi sono i segni del vero innamoramento. A volte appaiono subito, a volte solo dopo un po' di tempo. Ma non mancano mai.