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d. Angelo Treccani - parroco di Roè Volciano - BS

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Un'oretta con
don Angelo Treccani
lasciando parlare il cuore su
COPPIA e MATRIMONIO
no alla possessività

6. Alcuni accorgimenti pratici per un felice cammino matrimoniale (2)

e secondo aneddoto: fuori di casa
"… tu qui a dormire stasera non ci stai!"

  1. NON FONDATE IL VOSTRO MATRIMONIO SOLO SUL VOSTRO AMORE
    Con troppa facilità l’amore può ridursi a sentimento o capriccio. Occorre il Cristo.

    Lo vedremo fra un istante.


Ed ora dieci suggerimenti più uno, cinque per lui, cinque per lei ed uno per la coppia. Prima li elenchiamo nella tabella, poi ne riportiamo il commento in questa pagina e nelle successive.
LUI LEI
Impara ad ammirare con molta attenzione tua moglie e metti in evidenza accorgimenti e ritocchi che sa dare alla sua immagine. Accogli tuo marito quando rientra dal lavoro con un bel sorriso sulle labbra. Avrà sempre più voglia di rientrare.
Non dimenticare alcune ricorrenze anche secondarie. Un fiore, una telefonata, una battuta, sono gesti che producono sempre grandi effetti. Non confondere il dialogo con una sorta di interrogatorio. Questo alimenta la curiosità, quello fa crescere l’amore.
Quando ti siedi a tavola e non trovi quel che desideri, prima di rimproverare pensa ad eventuali difficoltà che tua moglie ha dovuto affrontare. La casa è il «tempio» dell’amore. È bello che sia sempre accogliente e che favorisca il dialogo, la crescita e la libertà di tutti.
Cerca di esprimere con libertà e buon gusto i tuoi sentimenti.
Tua moglie ha spesso bisogno di sentirsi dire che l’ami e che è sempre bella.
Impara a complimentarti con tuo marito dopo che vi siete donati reciprocamente. Se gli dirai che è sempre più bravo lo farai veramente felice.
Quando tua moglie si sta preparando ad uscire con te e ti chiede quale vestito deve indossare, nella risposta non essere generico o sbrigativo ma mirato e deciso. Lo indosserà anche fuori stagione. 10° Non ci sono amiche che meritano le tue confidenze o i tuoi segreti. Il tuo amico con cui vuoi condividere tutto resta solo tuo marito.
11° Ogni sera, tenendovi per mano, la vostra preghiera sia questa:
"Signore porta a compimento l’opera che hai iniziato in noi"


  1. (PER LUI) Impara ad ammirare con molta attenzione tua moglie e metti in evidenza accorgimenti e ritocchi che sa dare alla sua immagine.

    Tu sei bresciano, arrivi a casa la sera, lei che ha i capelli scuri la trovi con un ciuffo biondo in mezzo alla testa e dici: "L’è deentada mata!".

    Attento bene: se lo pensi ma non le dici niente, la stai pugnalando alle spalle.

    Quell’atteggiamento, tua moglie lo ha assunto per dirti, è solo un esempio:
    "Amico, ma ti ricordi che ci sono anch’io?".
    Il marito lo sa che c’è anche lei, lo dà per scontato.

    Posso fare un’altra piccola sottolineatura?
    Penso di poter essere capito con molta serenità. Guardatemi in faccia, sono molto tranquillo, parlo di queste cose perché ne ho sentite troppe.
    Ragazze, un po’ di fantasia; scétte, un po’ di fantasia! Attraenti ed eleganti anche nell’intimità del talamo. Fatevi desiderare dai vostri mariti! Sono cose molto importanti!

    È molto importante che uno si renda conto, cerchi di entrare veramente in comunione con la moglie che le chieda:
    "Come stai, come ti trovi con me?"

    Ponenendole degli interrogativi intelligenti: ordinariamente solo la moglie pone degli interrogativi, perché l’uomo, purtroppo, è un söc.

  2. (PER LEI) Accogli tuo marito quando rientra dal lavoro con un bel sorriso sulle labbra. Avrà sempre più voglia di rientrare.

    Vi ho detto che ho brevettato un marchingegno per i muscoli facciali, perché spesso lei è troppo seria.

    Se ti accorgi che tuo marito ogni sera prende volentieri, prima di entrare in casa, un caffè con gli amici, guarda che c’è qualche problema allora!

    Ho in mente una donna che mi diceva un particolare importante: "Mio marito, prima di entrare in casa, fa tre giri intorno alla casa."
    Stai attenta, perché è un segnale molto pericoloso. Guarda che probabilmente non ha voglia di entrare, ha una sorta di paura, di timore, perché facilmente come entra dentro, gli piombano addosso centocinquantaquattro problemi.
    Se ci sono, i problemi devono essere comunicati.

    Aspetta un momentino, accoglilo prima, lascialo sedere un attimo.

    Vi ricordo una cosa, il modo più bello per accogliere una persona, in questo caso il tuo coniuge, è l’abbraccio. Sappiate che l’abbraccio è ancora più impegnativo del bacio. Abbracciatevi!
    Nello spazio che mi è proprio, quello che mi sta accanto, io allargo le braccia per far spazio a te, ti voglio portare dentro di me.
    Imparate ad abbracciarvi,perché è molto importante!

    Guardate che questi gesti, alcune volte, possono stuzzicare un pochino di gelosia da parte dei figli: superatela!

    Perché quando un ragazzo può dire:
    "I miei genitori si vogliono bene!"
    è la cosa più gratificante che possano fare, il discorso educativo è già avviato.

  3. (PER LUI) Non dimenticare alcune ricorrenze anche secondarie. Un fiore, una telefonata, una battuta, sono gesti che producono sempre grandi effetti.

    Dicevo, girate sempre con qualche gettone in tasca oppure col telefonino: l’abbiamo tutti. Utilizzatelo qualche volta.
    Se ti capita un momento al pomeriggio … chiama tua moglie.
    Guarda che per lei, se sai che è a casa con un piccolo problema, un bambino malato, la chiami una volta in più chiedendole "Come stai?" e non "Come sta il bambino?".
    "Come stai tu?" prima! Lei ha la sensazione di non essere sola.

    Un esempio che faccio sempre.
    Questa è tua moglie, con i capelli biondi. Arrivi a casa e la trovi con i capelli "in piedi", il colore è ancora quello.
    Il problema è grave, c’è il bambino piccolo che non sta bene, e credo che non ci sia niente di più disarmante per una donna che essere di fronte al bambino senza sapere concretamente cosa abbia.
    Arriva il marito e, giustamente, tenta di ridimensionare la cosa.
    "Non preoccuparti, hai visto che anche il mese scorso … Due linee di febbre non è poi la fine del mondo!"
    Però questo discorso per la donna, per la mamma, entra da un orecchio ed esce dall’altro: non sortisce alcun effetto.
    Se il marito fosse un po’ più attento, non vi dico "furbo" nel senso di "scaltro"!
    Devo comunicare a mia moglie un’idea e devo utilizzare un tipo di linguaggio che sicuramente fa centro dentro di lei.

    Potrebbe dirle qualcosa del genere:
    "Ti ricordi, era una sera come stasera, quando siamo usciti per la prima volta, anni fa, a prendere la pizza.".

    Nel giro di qualche secondo lei cambia atteggiamento, perché questo messaggio l’ha colpita nel segno e dice:
    "Come sono stata stupida, pensavo di essere sola di fronte al dramma del bambino e mi stavo dimenticando di avere accanto un marito che mi vuole bene.
    Me lo sta dicendo, e il suo bene passa da quella pizza."

    Immediatamente lei cambia atteggiamento, di riflesso sta meglio anche il bambino.
    All’indomani cento euro di pediatra risparmiati.

    Vedete che certe cose, se uno vuole, le studia, non nel senso tecnico del termine, ma le utilizza effettivamente, riesce a fare qualcosa di intelligente.

  4. (PER LEI) Non confondere il dialogo con una sorta di interrogatorio. Questo alimenta la curiosità, quello fa crescere l’amore.

    Se uno non parla, lei cosa fa? Fa delle domande. Come dicevo prima, alla seconda o alla terza lui si arrabbia, "Non seccarmi!", ed esce fuori.

    È un momento di tensione forte, questo qui.
    Perché lei si chiede: "Ma che cosa ho fatto di male? Volevo soltanto comunicare a mio marito qualcosa e lui si rifiuta: vuoi vedere che non mi vuole più bene? Non avrà in mente qualcun’altra?".
    Lei comincia a volare nel senso peggiore del termine.

  5. (PER LUI) Quando ti siedi a tavola e non trovi quel che desideri, prima di rimproverare pensa ad eventuali difficoltà che tua moglie ha dovuto affrontare.

    Ecco, arriva a casa e dice:
    "Troverò pasta asciutta."
    ed invece trova pane e mortadella o pane e nutella.

    Uno arriva a casa … e qui io racconto sempre un aneddoto e vi assicuro che ogni volta rivivo sulla mia pelle la scena…

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Pagina pubblicata il 15 agosto 2003