Il nostro passato sempre esposto anche all'attenzione dei nostri figli Materiali di lavoro da un Camposcuola per Famiglie (luglio 2000)DEDICATO AI GENITORIE' IMPORTANTE CHE LA COPPIA ...PARTECIPAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA VITA E ALLA MISSIONE DELLA CHIESATENEREZZA "MISTERO NUZIALE" DELLA STORIALA SCELTA FRA DUE MENTALITÀ |
Materiali di lavoro da un Camposcuola per Famiglie (luglio 2000)PARTECIPAZIONE ALLA VITA E ALLA MISSIONE DELLA CHIESA
Il mistero della Chiesa-comunione "La comunione dei cristiani con Gesù ha quale modello, fonte e meta la comunione stessa del Figlio con il Padre nel dono dello Spirito Santo; uniti al Figlio nel vincolo amoroso dello Spirito, i cristiani sono uniti al Padre." (Christifìdeles laici, n° 18)
Tentiamo di balbettare penetrando il mistero della Trinità che mistero d'AMORE.
ESTASI | (E-stasi) del Padre e del Figlio, nel seno della Trinità. I Due sono una sola realtà. Il loro amore reciproco, come una forza dinamica si fa Persona: il suo nome è Spirito santo. Per cui l'unità e la diversità non si oppongono in Dio, ma si compongono nel mistero. Questa profonda comunione coinvolge ogni uomo.
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* | Così per analogia nella Chiesa ci deve essere profonda unità, ma questa non va mai a scapito della diversità. Ogni fratello nella comunione ecclesiale mantiene le sue caratteristiche (carismi) che vengono condivise con gli altri. La Chiesa è il popolo di Dio in cammino non è un popolo statico. |
* | Così, per analogia, è per l'amore coniugale. Solo uscendo da se stessi e realizzandosi nell'altro si attinge una vera e propria esistenza di amore. Questo amore è sacramento. Rimanda a Cristo e alla Chiesa. Non confondiamo l'unità con l'uniformità. |
KENOSI | è una parola greca che significa annientamento, umiliazione. A differenza dell'uomo che crede di realizzarsi nell'elevarsi, Dio si manifesta nell'abbassarsi.
Cristo è il Verbo che spoglia se stesso svuotandosi della sua gloria (Fil. 2,6). È questa la forza-debolezza del vero amore: mentre l'egoismo narcisista è un amarsi possedendo, l'amore vero è un perdersi donando.
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* | Così, per analogia nella Chiesa possedere lo Spirito significa appartenere al Cristo (Rom. 8,9) camminare con Lui sulla strada della croce. Molto speso la croce diventa I'mpossibilità di comunicare ad altri quanto si è scoperto nel camminare con Cristo. La comunione cresce anchc nella sofferenza perché la legge che la regola è quella del seme che muore per dare frutto. |
* | Così nella famiglia occorre donarsi per comprendersi. Farsi dono perché c'è più gioia nel dare che nel ricevere. Molte volte la fedeltà può, costare ma proprio per questo è vera fedeltà. |
SINTESI | L'amore tra il Padre e il Figlio, nella Trinità, si personifica: è lo Spirito Santo. Questo amore si fa persona realizzando fino in fondo la comunione tra Padre, Figlio e Spirito.
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* | Così per analogia, nella Chiesa. Poiché siamo figli di un unico Padre noi tutti siamo fratelli. Io allora incontro il Fratello Gesù nel volto del povero, del sofferente. Ogni uomo è mio fratello, quello che faccio a lui è fatto al Cristo. La comunità cristiana allora è aperta alla missione e al servizio degli altri. La comunità, essendo sacramento di Cristo, genera nuovi figli con i Sacramenti e con la Carità. Se non amo il fratello che vedo come posso dire di amare Dio che non vedo? |
* | Così, per analogia, questo accade anche nell'amore coniugale. il frutto dell'amore bi-personale si fa persona, diventa icona, immagine di coloro che si sono amati e personificazione del loro amarsi, del loro reciproco donarsi. La famiglia nella chiesa scopre il suo modo di apertura alla missione, alla educazione, alla promozione dei figli. |
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TRINITÀ |
CHIESA |
FAMIGLIA |
ESTASI |
comunione perfetta |
un popolo in cammino |
unità nella diversità |
KENOSI |
Incarnazione di Cristo il Signore |
sequela di Cristo verso la croce |
fedeltà nel perdersi donando |
SINTESI |
lo Spirito Santo crea e ricrea oggi |
missione e servizio al mondo |
fertilità: il figlio icona dell'amore |
Per questa comunione Gesù prega:
"Tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv. 17,21).
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