Perdonami A. Galli, giugno 2000
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RADIOGRAFIA DEL TRADIMENTO/LA PSICOLOGA
(non) sarà un'avventura
Il colpo di testa, l'adulterio "autorizzato", la doppia vita: ecco le tipologie più diffuse secondo la studiosa Clara Serina. Che aggiunge: molte mogli se ne accorgono ma non vogliono vedere. Però si ammalano
di Lucia Bellaspiga
«Parlare, dialogare, comunicare sempre al compagno e alla compagna di vita quello che si ha dentro: è questa la prima prevenzione contro il tradimento. Al contrario, se si spezza il filo della confidenza, nasce il bisogno di una compensazione, che in molti casi si trova al di fuori della coppia. Fosse anche la migliore del mondo». Ne è convinta la psicanalista Clara Serina, presidente del Credes di Milano (Centro ricerche evolutive dell'essere), esperta di coppia e di famiglia, nonché autrice di libri sul tema ("Se ci sei batti un colpo", ed. Franco Angeli). Da molti anni centinaia di pazienti, "traditori" o "traditi", si rivolgono a lei.
Esiste una tipologia del tradimento?
«Essenzialmente i tradimenti rientrano tutti in quattro schemi: l'adulterio "autorizzato e doppio" all'interno della coppia, l'avventura di una volta soltanto, la doppia vita che dura anche decenni e infine il colpo di testa che dopo i 50 anni induce a scappare con una ventenne... ».
Esperienze molto diverse, dovute a motivazioni lontane anni luce una dall'altra.
«Assolutamente si: ad esempio nel secondo caso, quello dell'avventura di una notte, non esiste un sentimento, non c'è la "scusante" di un innamoramento».
Andiamo con ordine: il tradimento "autorizzato e doppio". Di cosa si tratta?
«Dopo anni di convivenza, i coniugi si sentono entrambi stanchi della ripetitività e accettano reciprocamente che l'altro abbia un legame extraconiugale. È una categoria sempre più affollata, questa, eppure mi meraviglio ancora di come si riesca ad accettare serenamente una situazione del genere pur vivendo sotto lo stesso tetto. Si, perché in questo caso i due scelgono di rimanere insieme, anche se non hanno figli: lo fanno perché tra loro c'è senz'altro una forte affinità, un'amicizia o un legame di riconoscenza duro a morire. Spesso c'è anche il "lieto fine": dopo anni, magari verso i 60, stanchi dell'avventura, ritornano insieme con un nuovo rispetto: si coccolano, ritrovano un' amicizia che l'amante non ha dato e si sentono nuovamente appagati l'uno dell'altro»,
Insomma, il trionfo della famiglia, del legame originale. Passiamo alla seconda categoria: l'avventura di una notte.
«Questa è una prerogativa dell'uomo: in genere è il marito che cade in questo tipo di tradimento e quasi sempre si tratta di uomini che hanno mogli molto tranquille, remissive, ligie, che non danno preoccupazioni di fedeltà. Per contro tali uomini sono caratterizzati da un carattere molto espansivo, hanno slanci d'amore e un coinvolgimento emotivo elevato; nell'amare una donna ogni tanto, magari senza più rivederla, cercano una carica di adrenalina. Né più né meno di chi prova una droga».
Terzo: la doppia vita che dura anni.
«Questo è il tradimento da cui le donne escono massacrate. Dico le donne perché c'è sempre stata una lunga tradizione di tradimenti quasi esclusivamente maschili. Dopo anni di vita insieme, dopo tanti momenti belli condivisi, scopri che per anni lui (o lei) aveva intanto condotto una vita parallela con un' altra persona: lo shock psicologico e fisico è devastante, perdi l'equilibrio, non credi più a nulla, "ma allora chi è la persona che credevo di conoscere?", ti chiedi. E improvvisamente non ti senti più giovane e bella a sufficienza, non hai armi per vendicarti, anche se vorresti far- lo... ».
Come si arriva a storie così estreme e difficili da portare avanti?
«Alla base di questo traditore c'è una per- versione edipica: sono uomini che non riescono a fare della moglie anche l'amante perché in lei hanno trasferito la madre. Così la sessualità metodica, doverosa, va alla moglie, mentre la fantasia amorosa, gioiosa, è data all’altra”».
E per anni una moglie non si accorge della doppia vita del coniuge?
«Se ne accorge, ma non vuole vederla. Però si ammala: in anni di psicanalisi ho incontrato troppi "traditi" ammalati, per credere che sia una coincidenza! Ho visto infezioni, forti allergie, immunodeficienze gravi, contratte da donne tradite, quando ancora non sapevano di esserlo».
Un consiglio: come prevenire nel coniuge un tale comportamento? Devono esserci dei segnali.
«Alle donne dico: diffidate se il marito è sempre gentile, se il rapporto amoroso è "a scadenze fisse", se non dimentica mai le ricorrenze e i relativi fiori, se sa dire cose molto belle e risulta persuasivo. La moglie in questi casi è convinta di avere un uomo eccezionale, si sente appagata dal comportamento del compagno, per cui non si rinnova mai, cancella se stessa per abnegazione a lui. Quando (e se) il tradimento viene alla luce del sole, le crolla tutto. Ma in genere quel tipo di traditore sceglie di restare a casa, non vuole chiudere i ponti e ricorre ad argomenti del tipo "ma io ti amo, non posso fare a meno di te". O peggio: "In questi anni però non ti ho mai fatto mancare nulla”».
Infine c'è l'anziano che perde la testa per la ragazza.
«E ne diventa uno schiavo, ma è felice. La sua è paura dell'età che avanza, la voglia di provare emozioni forti per sentirsi giovane. Il tutto può essere aiutato dal fatto che nella coppia c'è stanchezza di rapporto».
Anche qui consigli per prevenire?
«Mettete sempre in discussione gli stereotipi che si creano nella coppia, e fatelo fin dal primo giorno! Occhio a tutto ciò che diventa routine, modificate spesso le abitudini, fatevi un po' desiderare, non siate sempre disponibili, perché dopo un lieve distacco è un piacere ritrovarsi... ».
Esistono comportamenti a rischio, che è bene evitare per non cadere nel tradimento o per non esserne vittime?
«Primo: non essere mai troppo sicuri dell'altro. Attenzione ad esempio al gruppo di amici, perché è in quel contesto che nasce la maggior parte dei tradimenti. Secondo: non dare mai nulla per scontato. L'amore vero lo si sceglie ogni giorno, anche se nel- la stessa persona: questo rende fresco il rapporto. Terzo: presentarsi agli occhi della gente come coppia. Automaticamente gli altri vi vedranno come tale e non tenteranno di mettersi tra di voi. Ma soprattutto non siate presuntuosi: il rapporto perfetto forse esiste, ma è una rarità».
Lucia Bellaspiga
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